Mal di schiena e vertebroplastica: come prevenire la scoliosi già da bambini

Il dottor Antonio Bruno, specialista di Ortopedia e Traumatologia e responsabile del reparto di Chirurgia Vertebrale dell’ospedale Koelliker di Torino, risponde ai dubbi su due tematiche di grande rilevanza: la prevenzione della scoliosi e la vertebroplastica, una procedura di radiologia interventistica con la quale vengono trattate le fratture vertebrali patologiche.

Mal di schiena e vertebroplastica: come prevenire la scoliosi già da bambini

La scoliosi è una patologia strutturale che colpisce il 30% della popolazione in Italia e, in sette casi su dieci, è un disturbo che colpisce le donne. «Per questa ragione è consigliabile un primo controllo per i maschi tra i 12 e 13 anni e per le femmine tra i 10 e 12 anni», spiega il dottor Bruno. «È molto importante – continua lo specialista - perché se la scoliosi viene diagnosticata precocemente è possibile trattarla e curarla senza dover ricorrere a un intervento chirurgico».

Questa deformità strutturale della colonna vertebrale si presenta durante la crescita dell'individuo e peggiora fino alla maturazione ossea, con un picco a inizio pubertà, alle soglie dell'adolescenza. «Teoricamente è semplice accorgersi della scoliosi - spiega il dottor Bruno – ma può anche passare inosservata per molto tempo all'occhio dei genitori. Lo sguardo dello specialista arriva velocemente alla diagnosi e può far partire il trattamento più opportuno». La radiografia della colonna vertebrale è l'esame di imaging di supporto per la diagnosi della scoliosi. Presso l'ospedale Koelliker è presente l'apparecchiatura EOS Edge: un sistema radiologico di ultima concezione, in grado di ottenere la radiografia della colonna vertebrale utilizzando dosi di radiazioni otto volte inferiori a quelle emesse da una apparecchiatura tradizionale. Il basso livello di radiazioni e i tempi di esecuzione inferiore rendono meno spiacevole l’esame per i pazienti più piccoli.

Il dottor Bruno passa quindi a parlare della vertebroplastica, un trattamento mininvasivo che consiste nell’iniezione di cemento medicale nel corpo vertebrale fratturato o schiacciato per ridurre il dolore e conseguire un consolidamento vertebrale. Nel rispondere ad alcuni dei dubbi più comuni, lo specialista spiega quando è indicata la procedura. Infatti, non è una procedura sempre indicata in caso di fratture ma solo quando da esse possono derivare delle complicazioni o in casi in cui il dolore persiste nonostante l’uso di farmaci tradizionali. Infine, il dottor Bruno sottolinea che l’età del paziente non è un problema: «più il paziente è anziano e più può trarre beneficio dalla metodica che permette di contenere il dolore ed evitare l'uso di busti che sono scarsamente tollerati a quell'età».

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